GLICOPROTEINA

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  1. acquadimarea
     
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    Che cos'è

    È una glicoproteina composta per il 4% da carboidrati, prodotta dall'embrione durante il periodo di sviluppo fetale nel sacco vitellino, nel fegato e tratto gastrointestinale (in questo apparato anche nell’adulto). Alla nascita e nel corso della vita adulta è presente in concentrazioni molto basse nel sangue. Può essere utilizzata sia come marker tumorale sia nel monitoraggio della gravidanza.


    A cosa serve

    La concentrazione di tale proteina, nel sangue aumenta fisiologicamente in gravidanza, a partire dalla tredicesima settimana. Valori superiori alla norma di concentrazione nel liquido amniotico sono espressione di sofferenza fetale, per cause diverse.

    La ricomparsa di questa proteina nell'adulto o nel bambino in elevata quantità (superiore a 400 ng/l) segnala la presenza di un tumore, in particolare del fegato o del testicolo. Tuttavia questo test non è abbastanza sensibile o specifico per consentire la diagnosi precoce. Serve piuttosto a controllare l'evoluzione della malattia: una sua diminuzione netta segna il regresso della malattia. Valori anormali ma inferiori a 400 ng/ml possono indicare epatite cronica, epatite virale, cirrosi.


    Come si svolge l’esame

    La determinazione della concentrazione si effettua sul sangue prelevato a digiuno. In caso di sospetta o accertata patologia fetale, l’esame viene effettuato sul liquido amniotico prelevato tramite amniocentesi.


    I risultati

    I valori normali della concentrazione di alfafetoproteina nel sangue nell’adulto vanno da 1 a 10 ng/ml. Nella gravida al I trimestre inferiori a 50 ng/ml, nella gravida al II trimestre inferiori a 250 ng/ml, nella gravida al III trimestre inferiori a 450 ng/ml.

    Per saperne di più
    Le glicoproteine sono proteine a cui sono legati carboidrati (zuccheri), sono cioè delle proteine "glicosilate". La percentuale della parte glucidica rispetto alla totalità della molecola varia dal 2-3% (nel caso delle immunoglobuline) all'85% nel caso delle glicoproteine che costituiscono i gruppi sanguigni.

    Tra le glicoproteine si annoverano non solo importanti anticorpi, in particolare le immunoglobuline, ma anche il collagene dei tessuti connettivi e varie proteine di membrana con funzione di recettori e antigeni. La maggior parte delle proteine presenti in natura è glicosilata.

    La parte glucidica può essere costituita da qualche decina di zuccheri al centinaio, e, grazie alle innumerevoli possibilità di legame tra i carboidrati, si costruiscono strutture sempre diverse.

    Il carboidrato può legarsi ad un residuo di asparagina (si parla in tal caso di N-glicosilazione) o ad un residuo di idrossilisina, idrossiprolina, serina o treonina (si parla in tal caso di O-glicosilazione). Il primo tipo di legame riguarda l'N-acetil glucosamina (GluNAc), vede lo zucchero in configurazione β, avviene a livello del reticolo endoplasmatico e il corretto sito per il legame è segnalato da una serina o una treonina a valle di un aminoacido rispetto all'asparagina di legame glicosidico. Il secondo tipo di legame, riguardante l'N-acetil galattosamina (GalNAc), avviene con lo zucchero in configurazione α solo nell'apparato del Golgi. A differenza di questo secondo caso, il primo vede la sintesi di una sequenza glucidica (il "core") sempre identica, costituita da due molecole di GluNAc, nove di mannosio e tre di glucosio, per un totale di 14. Tale sequenza, prima di essere attaccata alla proteina, viene montata su un supporto lipidico fornito dal dolicolo fosfato. Dopo il montaggio, la glicoproteina, passando nell'apparato del Golgi, subisce a livello del core diverse modifiche in base alle esigenze della cellula. Tra i carboidrati osservati nelle glicoproteine si annoverano il glucosio, la glucosammina, il galattosio, la galattosiammina, il mannosio, il fucosio, lo xilosio e l'acido sialico.

    Il gruppo carboidrato interviene sulle modalità di ripegamento della proteina, migliorandone la stabilità. Le glicoproteine sono frequenti in quelle proteine che sono parzialmente collocate all'esterno della cellula. Sono componenti importanti del meccanismo del riconoscimento cellulare ad opera delle cellule del sistema immunitario, specialmente nei mammiferi.
     
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