LIFTING DELLE MANI

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  1. acquadimarea
     
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    Se per altre zone del viso si può “camuffare” l’età con il make up (fondotinta o cipria) o con altri piccoli accorgimenti, per quanto riguarda le mani il discorso si presenta più difficile in quanto esse sono le vere “rivelatrici” degli anni che passano. Dalle macchie scure alla pelle secca, alle vene più o meno evidenti, persino le unghie, con il passare degli anni, tendono a modificare la loro forma e il loro spessore. Il tutto rivela una mano non più giovane così che il numero delle pazienti che si rivolgono a chirurghi estetici per un “ritocchino” in tal senso, è in costante aumento.
    A volte si comincia già a 20 anni a notare i primi segni di “cedimento” e poi fino ai 40 anni il processo prosegue mediamente lento. Dopo i 50 anni, invece, il cambiamento diventa più veloce, a causa dell’età la pelle si assottiglia, spesso si macchia e le mani risultano “più nodose”, con le vene in maggiore evidenza di prima e le unghie che generalmente cambiano colore.
    Qualche anno fa, è nata negli Stati Uniti l’idea di un intervento di chirurgia estetica per poter “ringiovanire” le mani. In Italia, la pratica del lifting alle mani sta prendendo piede in modo consistente anche perché l’intervento è piuttosto semplice da eseguire e poco invasivo: naturalmente ciò dipende dalla tipologia di segni che si vogliono eliminare. Più numerose sono le persone (generalmente sui 60 anni) che chiedono al proprio medico di fiducia una specie di “riempimento” della zona che corrisponde al dorso della mano, per cancellare l’antiestetico segno della pelle “raggrinzita”.

    Tipologia di interventi
    Esistono varie tipologie di intervento per cancellare dalle mani i segni del tempo: dal semplice utilizzo del laser per eliminare le macchie scure sulla pelle, a quelli “riempitivi”, da effettuarsi tramite i fillers (sostanze iniettate nella pelle per correggere gli inestetismi e rallentare i segni dell'invecchiamento). Questi ultimi si avvalgono di varie tecniche: la più utilizzata è quella relativa all’impianto di derma, chiamata “filling autologo”, che consiste nel prelevare una piccola parte di grasso dal corpo del paziente (cosce o fianchi) ed immetterla nel dorso della mano in modo da farla sembrare “più piena”. Questo tipo di intervento è piuttosto semplice e può essere effettuato sia in anestesia locale che totale. Il risultato è buono nella quasi totalità dei casi, anche se alcune volte il “riempimento” non risulta uniforme; tuttavia si può ripetere dopo sei mesi/un anno. Esistono anche altri tipi di fillers, quelli con un acido polilattico (sostanza additiva) che non necessita di prelievi dal corpo. L’effetto ottenuto è molto soddisfacente: le mani risultano più levigate e le ossa e le vene sono quindi meno visibili. Infine il lifting vero e proprio che ha il compito di distendere la pelle per farla sembrare più levigata, ma è un tipo di intervento che lascia un po’ perplessi gli specialisti del settore, sia perché la tecnica non è ancora perfezionata del tutto, sia perché se non viene eseguito correttamente, il paziente può vedere compromessi i tendini e la funzionalità stessa dell’articolazione. Attualmente questa tipologia di intervento viene considerata “ a rischio”.

    Tipologie delle maggiori richieste di intervento
    Generalmente sono le donne a rivolgersi agli specialisti del settore, poiché più interessate degli uomini alla propria immagine. La tipologia di intervento più richiesta riguarda gli inestetismi sul dorso della mano: la cute della donna, infatti, si presenta più sottile rispetto a quella dell’uomo (che invecchia più lentamente) e di conseguenza si chiede agli specialisti di intervenire sulla perdita di “volume” intorno alle ossa carpali e metacarpali, ma anche sulle macchie scure e l’iperpigmentazione.


    Trattamento per correggere le “lentigo senili”
    Questo è uno degli inestetismi che maggiormente crea problemi alle donne: le discromie sul dorso della mano, chiamate più propriamente “lentigo solari senili”. La soluzione per questo tipo di problema è rappresentata dal trattamento di fotoringiovamento e cioè la luce pulsata ad alta intensità, che viene direttamente orientata sulla parte da trattare. Il principio di fototermolisi selettiva ha il compito di convertire il raggio di energia luminosa, in energia termica solamente nel punto in cui si è verificata la “chiazza” di diverso colore e le parti circostanti non vengono “intaccate”. In questo modo la discromia si attenua progressivamente, fino a scomparire del tutto. Occorrono però alcune sedute (da due a quattro), con cadenza generalmente mensile, prima di poter apprezzare dei miglioramenti, ma già alcuni giorni dopo il primo trattamento, si potrà osservare una colorazione più uniforme. Inoltre il calore della luce pulsata riuscirà anche a restituire alla pelle un certa compattezza proprio in virtù della sua innata caratteristica volta al processo di riparazione dei tessuti.

    I costi degli interventi
    Si parte da 500 euro per gli interventi più semplici (laser), fino ai 2000 euro per i lifting più impegnativi e complessi. Quando si decide per questo tipo di intervento però, occorre programmare prima un’accurata visita da uno specialista il quale saprà indirizzare verso il tipo di soluzione più adatta; nel caso del lifting vero e proprio, prima di procedere all’intervento, il chirurgo prescriverà una serie di analisi. È molto importante che ad eseguire l’intervento sia una persona altamente specializzata perché spesso i postumi operatori sono piuttosto visibili e gli inestetismi sulla mano possono peggiorare, anziché migliorare.

    La prevenzione
    Prevenire l’invecchiamento precoce delle mani si può con alcune semplici accortezze: se si è abituati a lavare le mani più volte durante la giornata, sarà bene optare per un sapone delicato con un PH neutro e massaggiare le mani almeno una volta al giorno con una crema idratante. Nel periodo estivo, per evitare che il sole “peggiori” la situazione delle rughe sul dorso delle mani, utilizzare una crema protettiva, con un alto fattore di protezione. Attenzione anche al freddo perché rende le mani secche e può alterare anche il flusso sanguigno, creando rossori e chiazze sulla pelle. A tale proposito, esistono in commercio prodotti idratanti e nutrienti veramente efficaci. Nei mesi più freddi inoltre, gli specialisti consigliano di utilizzare guanti imbottiti per proteggere le mani. I guanti di gomma saranno utili invece per preservare le mani dai detersivi

    È opportuno sottolineare che i pazienti che richiedono un intervento di questo tipo, hanno già una certa “familiarità” con la chirurgia estetica e dopo aver affrontato un lifting del viso o diversi trattamenti con il botulino o i fillers per il riempimento delle rughe, “passano” successivamente a programmare un ringiovanimento delle mani. Al momento non è un tipo di intervento molto richiesto e non rappresenta la “prima scelta” per coloro che vogliono sembrare più giovani, tuttavia si tratta di un ulteriore passo per “mascherare” il naturale processo di invecchiamento.

     
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0 replies since 11/5/2009, 21:23   202 views
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